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L’ERA DIGITALE

NexTV, la televisione di domani. Così avevamo chiamato la nostra società con la non celata presunzione di essere in grado di condividere con i nostri clienti una visione coerente con l’evoluzione del digitale nel mondo dei media soprattutto locali, un futuro sostenibile con alla base  una strategia innovative per poter continuare a competere insieme, in un mercato sempre più complesso e difficile della loro e della nostra storia. Ma per ottenere ciò è necessario accrescere la cultura digitale vera, quella che permette di acquisire consapevolezza di quanto sta succedendo. La Televisione Locale invece (stando ai recenti resoconti) sta sempre più diventando TV “per anzianiâ€, sempre meno amata dal pubblico giovane. Il mercato si sta sempre più restringendo. E’ vero che i giornali e le Tv si sono messi online … ma senza diventar parte protagonista della rete. Quella rete, quelle modalità di stare in rete, la necessità di arrivare ovunque e in ogni momento a tutti cercando di stabilire con essi uno scambio di informazioni sinergiche …

NexTV comunque non demorde e intende agevolare chi intende adeguarsi ad un mondo circostante sempre più condizionato dalla tecnologia digitale,  con un pubblico sempre più connesso in rete, sempre più interessato a scegliere un proprio palinsesto di contenuti e goderselo nei momenti a lui più adatti. Il mercato del pubblico “pantofolaio†e “passivo†esiste ancora, e probabilmente esisterà sempre, ma l’offerta di TV nazionale, generalista e tematica di alta qualità, è aumenta e sempre più competitiva, la pubblicità è sempre più attratta da strumenti mirati e misurabili sui contatti raggiungibili ed il rischio per le TV Locali di rimanerne schiacciate è grande.  Siamo nell’era digitale ed i problemi della TV Locale esigono di essere visti tramite “occhiali†nuovi, serve una svolta, serve la capacità di provare a ragionare su qualche modello di business che possa aumentare le chance di lettura corretta. I fasti del passato non torneranno e i nuovi paradigmi di riferimento dovrebbero far capire che non basta più possedere quegli asset ( i mezzi di produzione e distribuzione, ieri vincenti)  perché la rivoluzione tecnologica offre accesso alla produzione e alla distribuzione a basso costo a chiunque. Appena ci sarà banda larga (e ci sarà anche anche in ITALIA pur se in ritardo) la televisione si aggancerà alla rete e quindi addio LCN, DTT, TG due volte al giorno.

Internet, rete, televisione connessa, SmartTV ,multipiattaforma, fruizione in mobilità, dual screen e interattività, user experience, crossmedialità, socialnetworking, crowdsourcing, touch screen TV, Tweet, economia della conoscenza e della condivisione, comarketing, creative commons, partecipazione, ruolo dei prosumer, dei produttori/consumatori … e potremmo continuare con un elenco lunghissimo di termini che in troppi ancora oggi reputano purtroppo estranei al mondo televisivo e della comunicazione. Invece  l’era digitale incombe, e contamina tutto, anzi “chiusure e ridimensionamenti†nel mondo televisivo ne contiamo ormai tutti i giorni, e altre ne arriveranno. E’ il sangue che scorre come in tutte le rivoluzioni sociali e industriali, farsi cogliere impreparati significa rimanerne esclusi. Bisogna capire che Spazio e Tempo nell’era digitale sono da rimettere in discussione in tutto e per tutto. Tanto per fare un esempio il palinsesto lineare di una Televisione sta diventando un retaggio del passato, non sono pù appetibili dai giovani che vogliono decidere cosa vedere e quando e comunque. Se un evento va fruito in diretta nonè più solo la TV a poterlo offrire e comunque vogliono condividerne le sensazioni con amici a distanza usando strumenti che non sono ritenuti vincenti dalle TV. E’ inevitabile che il futuro della televisione debba dipendere da quanto succede sul WEB e della diffusione della banda larga, dalle modalità e dai comportamenti dei giovani. Produrre contenuti interessanti non è più così complicato e costoso da realizzare e non sarà quindi più una loro esclusiva, quindi la Televisione Locale dovrà convincersi che può giocare un ruolo importante nel futuro se saprà convogliare e coinvolgere le comunità interessate a produrre contenuti in proprio fornendo loro competenze e supporto (servizi) per la valorizzazione del territorio e una consapevole e miglior fruizione del Video On demand legato ad esso da parte dei cittadini, su ogni piattaforma digitale disponibile.

Le TV anche Locali devono riconquistare un proprio pubblico con nuove strategie e progetti, nuovo entusiasmo  e invito alla partecipazione, nuove storie da raccontare che sappiano coinvolgere l’attenzione e creare reputazione e fiducia in un media che si occupa del territorio e delle esigenze della sua gente,  della sua identità culturale ed economica. Bisogna sperimentare nuovi modelli di business ed essere disponibili a promuovere nuovi modelli di intermediazione fra produttore e consumatore, senza dimenticare che oggi il consumatore è sempre più protagonista, produttore di contenuti che è sempre più difficile circoscrivere in spot pubblicitari di pochi secondi. Il marketing di massa sta scomparendo, lo stanno capendo le aziende che guardano con interesse allo storytelling sul WEB, lo devono capire anche i pubblicitari e le Televisioni Locali che devono tornare a raccontare storie legate al territorio dando speranza di un futuro migliore.